mercoledì 23 marzo 2016

Buona Pasqua

Fraternità e sport


Tommaso Marino e il basket nelle baraccopoli di Nairobi - www.slumsdunk.org
Dopo gli attentati di Bruxelles ho sentito la necessità di leggere qualcosa che mi aiutasse a capire cosa potevo fare come cittadino, come sportivo e come dirigente degli Argonauti.

Ho trovato questo articolo di cui ho estrapolato alcune parti per condividerle con voi. 

La foto mi sembra l'immagine più adatta a far da contorno a parole importanti. 

Buona Pasqua e un abbraccio di pace a tutti

Massimo

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La fraternità, vissuta nella società e quindi anche nello sport, è flessibilità che si contrappone alla rigidità, è inclusione e non esclusione, è dialogo e non monologo, è integrazione e non indipendenza.  Nel complesso intreccio di culture e di lingue che oggi, specie nelle realtà urbane, si giustappongono e si contaminano a vicenda, la fraternità non è semplice traduzione, ma familiarizzazione con l’altro. E sappiamo quante occasioni offra lo sport in questo senso.
La fraternità, dunque, reclama il rispetto universale e la reciprocità egualitaria. La fraternità è una deviazione dal ripiegamento individuale, nazionale, culturale e religioso su se stessi, per un movimento verso un rispetto universale e la reciprocità egualitaria, che esige poi di maturare e di sbocciare in un contesto di dialogo e di comunione, dove la diversità non è minaccia, ma risorsa. Dove il conflitto non è più un problema, ma un’opportunità.
E’ per la fraternità vissuta che si può sognare e persino sperare in una qualche comunione dei beni fra Paesi ricchi e poveri, dato che lo scandaloso squilibrio, oggi esistente nel mondo, è una delle cause principali del terrorismo. Il profondo bisogno di pace che l’umanità oggi esprime, dice che la fraternità non è solo un valore, non è solo un metodo, ma un paradigma globale di sviluppo politico. Ecco perché un mondo sempre più interdipendente ha bisogno di politici, di imprenditori, di intellettuali, di artisti (ed aggiungiamo di sportivi) che pongano la fraternità, strumento di unità, al centro del loro agire e del loro pensare.
Nella prospettiva di contribuire a formare oggi un cittadino globale, cosciente della realtà dell’interdipendenza che lo circonda, e che con le sue virtù civiche sia in grado di costruire una società civile globale capace di limitare gli estremismi del fanatismo religioso ed etnico da una parte, e quelli dello sfrenato capitalismo dall’altra, lo sport potrebbe avere un ruolo non secondario.


Paolo Crepaz
Medico e giornalista sportivo

tratto da: "SPORT: STRUMENTO UNIVERSALE PER LO SVILUPPO E LA PACE" - www. sportmeet.org

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